Le opere di Giacomo Martinuzzi
Sono tre le creazioni artistiche di Giacomo Martinuzzi presenti nel territorio comunale, tutte di carattere religioso: la statua di San Giorgio e il drago, la statua di San Nicola di Bari e la fontana raffigurante la Chiesa di San Giorgio Martire. Artista autodidatta, eclettico, versatile, ebbe i natali a Gesuiti, frazione di San Vincenzo la Costa nel 1954. Già da piccolo manifestò una naturale inclinazione alle arti. Spaziò dal disegno alla pittura sia su tela che murale, dalla scultura alla robotica e persino all'ingegneria, dando vita ad uno stile estremamente originale. Artista straordinariamente creativo collaborò in Germania con la Bavaria Film e realizzò numerosi dipinti murali a Monaco di Baviera. Nella sua intensa attività artistica trovarono spazio soggetti di carattere storico, mitico, naturalistico ma anche fantascientifico. Profondamente religioso riversò molte delle sue potenzialità nell'arte sacra e nelle opere a carattere devozionale, ed è in quest'ultimo contesto che vanno collocate le tre opere scultoree presenti sul territorio comunale di Zumpano. Realizzate in cemento, in un arco di tempo compreso fra il 2007 e il 2009, rappresentano i due Santi Protettori di Zumpano e la Chiesa Madre, creazioni di indiscutibile valore artistico.
San Nicola, protettore di Rovella, fu uno dei santi più illustri che fiorirono nella chiesa orientale. Viene raffigurato nel suo ruolo terreno di vescovo di Myra, con la mitra sul capo e il pastorale in una mano, mentre nell'altra regge il libro delle Sacre Scritture con sopra tre sfere d'orate. Si narra che fu uomo di grande carità, difensore dei deboli, che avrebbe utilizzato il patrimonio di famiglia per aiutare i bisognosi dispensando cibo e denaro e che avrebbe regalato una dote a tre fanciulle povere perché potessero sposarsi invece di prostituirsi. Le tre sfere d'orate sono infatti una deformazione artistica dei sacchetti pieni di monete d'oro.
La rappresentazione scultorea di San Giorgio e il drago spicca nel contesto suggestivo della piazza omonima dove si affacciano i Palazzi Storici e Chiesa Matrice. Poggia su una fontana preesistente realizzata da maestranze locali. Il martire cristiano che simboleggia il bene che sconfigge il male, viene raffigurato dall'artista con sembianze umane e non idealizzate come tradizionalmente rappresentato nelle immagini sacre dell'iconografia classica. Il San Giorgio di Martinuzzi è un guerriero romano dalle fattezze rudi e non angeliche, dal volto scavato e provato dalla fatica nelle cui sembianze l'artista volle impersonare sé stesso. Ultima opera in ordine di tempo, incompiuta, è la scultura della fontana raffigurante la Chiesa Madre. Un piccolo capolavoro in miniatura la chiesa, riprodotta e curata nei minimi dettagli, sorretta da una base che sembrerebbe raffigurare una roccia, o più verosimilmente un grosso albero. Si erge prepotentemente dall'acqua con le sue radici maestose, le sue fronde e la sua chioma, unitamente ad alcune figure indefinite, appena accennate in volti dai lineamenti sbiaditi e dall'aspetto sofferto e tormentato, proiettate in un mondo fantastico fatto di terra, di aria, di acqua e di fuoco, in uno scenario suggestivo incrementato dal contrasto di luce e di ombra. Cosa volle idealmente rappresentate l'artista e il messaggio enigmatico che intendeva veicolare purtroppo rimane ignoto. L'albero rimane comunque un tema fondamentale nelle arti, fin dai tempi antichi è metafora di virtù positive. Ha le radici nella terra e la chioma nel cielo, si rigenera grazie all'energia che circola tra questi due elementi. È quindi una specie di ponte tra il cielo e la terra.
Giacomo Martinuzzi si è spento prematuramente il 18 settembre del 2009 nella riservatezza, nella semplicità e nella sobrietà che caratterizzarono la sua vita e il suo straordinario modo di essere.