MAE Open – museo all’aperto di Zumpano
Esempio considerevole di environment legato allo sviluppo e trasformazione dell’ambiente, in un determinato territorio, è il progetto che vede la nascita e l’istituzione del MAE Open - museo all’aperto - nell’antico borgo di Zumpano, ideato e diretto dal critico e storico dell’arte Gianluca Covelli a sostegno di un ulteriore e possibile sviluppo della cultura contemporanea, in un luogo dove le opere scultoree entrano in stretta relazione con le testimonianze storiche del passato. Il borgo antico già inserito nel circuito associativo BAI – Borghi Autentici d’Italia – presenta rilevanti testimonianze storico-artistiche di primo piano evidenziate dagli importanti lavori di riqualificazione dell’area circostante l’edificio di culto di impianto quattrocentesco, che restituiscono al centro abitato un nuovo luogo di incontro e svago, la piazza Salvo D’acquisto, oltre al Museo d’Arte Sacra ospitato all’interno della Casa Canonica voluta nel Cinquecento dal Rettore di Zumpano Tommaso Telesio, fratello del filosofo, poi vescovo di Cosenza.
Il MAE Open - museo all’aperto - viene vivacizzato nella prima edizione del progetto TERRAĒ dalla pertinente presenza dell’opera pubblica di Ivana Ferraro, dal titolo Libera i tuoi sogni – NGC 12, 2019, scultura che riproduce una monumentale girandola inscritta in un cerchio inscritto in un quadrato. Armonia, ordine e proporzione sono alla base del concetto fondante l’opera che rispecchia appieno il progetto del parco espositivo en plein air, dal quale arriva una forte energia vitalistica creata dal diretto confronto con la dimensione temporale e spaziale. A seguire si hanno gli interventi del duo artistico formato da Vincenzo Brandi e Francesca Romana Tessadri con l’installazione permanente di due monumentali opere plastiche dal titolo L’albero della memoria, 2019, e Progressione, 2019, realizzate entrambe con ferro dolce saldate ad arco e tinteggiate di rosso porpora per differenziarle in modo netto dall’ambito circostante nel restituire appieno la forte energia che proviene dalla natura. Ultima installazione sono due opere dello scultore Jano Sicura, due panchine d’artista, che propone la tematica de La violenza contro le donne, poste ai lati della fontana nella centrale piazza San Giorgio Martire. Tema tutt’altro che facile cui accostarsi quello de La violenza contro le donne come anche quello più generale de La violenza di genere, viene affrontato dall’artista seguendo anche la simbologia più frequente e riconoscibile come il colore rosso, scelto come emblema, oltre alla classica scarpa da donna col tacco. La panchina rossa, difatti, vuole rappresentare il “posto non più occupato” da una donna vittima di femminicidio, come segno tangibile collocato in uno spazio pubblico, a simbolo di un’assenza nella società causata dalla violenza; focalizzando tutta l'attenzione dell'opinione pubblica su questo tema di grande attualità.
Il museo all’aperto, nell’antico borgo, ha consentito di realizzare una duplice operazione culturale portando al centro dell’azione le antiche vestigia del passato insieme alla ricerca contemporanea che s’innesta consapevolmente sul territorio, creando nuovi sviluppi e percorsi visivi nonché nuove suggestioni. La scultura entra in diretta relazione con la storia dando vita ad una mostra permanente concepita per il luogo che assume caratteristiche esclusive, difficilmente paragonabili ad altre esperienze espositive. In questo caso la ricerca plastica contemporanea compie un’azione rigeneratrice destinata a creare una trasformazione profonda, nella percezione dello spazio e del tempo motivando un inedito processo formativo e di riqualificazione urbana, rappresentata da una precisa realtà identitaria per un luogo ed un territorio al passo con i tempi del contemporaneo.